Media
La comunicazione continua e aperta con i media è un principio importante per noi. Ecco perché regolarmente informiamo su notizie, novità e eventi importanti sotto forma di comunicati stampa, prese di posizione, dichiarazioni e conferenze.
La responsabile per i media signora Alexia Hungerbühler, num. tel. 041 367 21 28 risp. 079 377 38 53 oppure via mail a.hungerbuehler@fsfp.org si tiene a vostra disposizione.
Comunicati stampa
2022
Comunicato stampa
FSFP – È con grande preoccupazione che la FSFP segue le notizie quasi quotidiane sulla mancanza di personale nel mondo della polizia svizzera. Quasi ogni giorno, la Federazione è contattata e le viene chiesto quale sia l'impatto sulla sicurezza interna in Svizzera. Oltre alla sicurezza, la Federazione è anche preoccupata per l'impatto della situazione sui suoi membri, in particolare per la motivazione e il carico di lavoro dei poliziotti e delle poliziotte.
La Federazione è convinta che si possano ottenere miglioramenti sostenibili solo con adeguamenti strutturali all'interno del corpo e con il sostegno della politica. In concreto, la FSFP propone le seguenti soluzioni:
Politica
• In generale, migliori condizioni di lavoro, ad esempio con aumenti salariali, in modo che la professione di poliziotto non sia svantaggiata rispetto ad altre professioni, in particolare dell’economia privata
• Investire nella polizia per poter assumere il personale mancante
• Riconoscere e sopportare le conseguenze delle decisioni. La loro attuazione è legata a disposizioni penali che la polizia deve applicare. Ciò richiede risorse, che devono essere create parallelamente alla decisione
• L'ammissione alle scuole di polizia deve essere analizzata in modo approfondito, per evitare che le persone valide vadano perse a causa di vecchi modelli di reclutamento
Corpo di polizia
• I requisiti di ammissione per gli aspiranti sono in parte superati e devono essere riconsiderati per facilitare l'ammissione alla scuola di polizia.
• Promuovere il lavoro a tempo parziale per i dipendenti, sia uomini che donne.
• Creare una cultura di apprezzamento in modo che i dipendenti siano e rimangano fedeli al datore di lavoro.
• È necessario creare una cultura dell'errore sana e professionale, in modo da aumentare il clima di lavoro e la fiducia reciproca
• Gestire un employer branding coerente per creare un'immagine moderna e sostenibile della professione di polizia e del datore di lavoro
• Promuovere le carriere femminili all'interno della polizia. Questo potenziale deve essere fruttato appieno
I collaboratori e le collaboratrici
• I dipendenti devono essere aperti alle innovazioni, come nuovi modelli di orario di lavoro, nuove strutture di gestione o sviluppi tecnologici
• Lavorare in modo attivo, costruttivo e proattivo con i datori di lavoro in modo da costruire nuove cose dal basso verso l'alto
Comunicato stampa
FSFP – Il 23 e 24 giugno 2022, circa 220 agenti di polizia provenienti da tutta la Svizzera si sono riuniti per la 96ª Assemblea dei delegati Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP. La Presidente in carica Johanna Bundi Ryser è stata confermata per un ulteriore mandato. Anche Emmanuel Fivaz è stato rieletto vicepresidente. Sono stati confermati anche i membri del Comitato esecutivo Sébastien Gerber e Roger Huber. La FSFP dà il benvenuto al ticinese Ivano Bodino e allo zurighese Gerhard Schaub come nuovi membri del Comitato esecutivo. Essi sostituiscono Michele Sussigan e Beat Frei, che lasciano il Comitato esecutivo per motivi personali e per aver raggiunto il limite massimo del mandato.
Tra gli ospiti e i saluti c'erano il Consigliere cantonale di Zurigo Mario Fehr, la Consigliera nazionale Priska Seiler Graf e la Consigliera comunale di Kloten Gaby Kuratli.
Nella giornata tematica del 24 giugno 2022, l'associazione ha avuto il piacere di accogliere cinque relatori provenienti dalla Svizzera e dall'estero sul tema Camera on: Ciack si gira: la polizia e le riprese video.
Al momento, tutti si sentono chiamati a filmare tutte le situazioni della vita e a rendere pubblici i video senza preoccuparsi se questo è permesso. Ma cosa possono fare gli agenti di polizia se vengono filmati durante le operazioni? È legale e dove sono i limiti? Va da sé che questa situazione è sgradevole.
Nel corso della giornata tematica dell'Assemblea dei delegati della VSPB 2022 sono state esaminate, tra l'altro, le questioni relative al grado di protezione colleghi, alla responsabilità del datore di lavoro in termini di dovere di diligenza e alla portata della legge in materia di tutela della privacy. Inoltre, sono stati illustrati gli strumenti che possono essere utilizzati in determinate circostanze, potenzialmente utili quando si ha a che fare con persone che filmano le operazioni di polizia.
Oratori
- Christian Scherf, Direttore esecutivo Axon Public Safety Germany SE
- Peter Smets, Presidente European Federation of Police Unions EU.Pol, Vice-President regionale VSOA-SLFP, Polizia Belgio
- Mark Burkhard, Presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS) e Comandante polizia Basilea Campagna
- Andrea Pagani, Procuratore Generale Canton Ticino
- Lena Scheurer, Avvocata Bracher & Partner
Christian Scherf ha raccontato delle sue esperienze in altri Paesi, delle tecnologie e dei dispositivi utilizzati con successo. Ha osservato un aumento della violenza contro gli agenti di polizia. Peter Smets rappresenta il punto di vista del sindacato e quindi del lavoratore. Per lui è chiaro che filmare gli agenti di polizia durante le loro operazioni è pericoloso. Le domande principali sono: cosa succede alle registrazioni in seguito? La pubblicazione senza l'apposita autorizzazione deve essere punita dalla legge e perseguita?
Mark Burkhard ha un approccio simile: a suo avviso, è importante che tutti i membri della polizia ricevano una protezione legale in caso di violazione dei loro diritti personali. In linea di principio, è favorevole all'uso delle body cam, in quanto hanno un effetto de-escalation.
L'opinione di Andrea Pagani sugli ausili tecnici - come le body cam - è positiva e di natura pratica, perché con il loro aiuto è più facile ricostruire il corso degli eventi. Una registrazione cinematografica può fornire informazioni immediate e inequivocabili sugli eventi.
L'avvocato Lena Scheurer ritiene che le conseguenze dell'uso delle body cam per gli agenti di polizia ai sensi del diritto del lavoro abbiano ricevuto finora poca attenzione. Infatti, quando si tratta di far valere i diritti della persona, gli interessati si presentano davanti ai tribunali come individui privati.
Numero di partecipanti: ca. 220
Gruppo di destinazione: Agenti di polizia, membri dei corpi della FSFP, politici cantonali e nazionali e privati interessati all'argomento o alla politica (giornata tematica).
Comunicato stampa
FSFP - Il 15 maggio 2022 avrà luogo il plebiscito sull’ "adozione del regolamento UE relativo alla guardia di frontiera e costiera europea”. Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano l'accettazione di questo progetto di legge. Tuttavia, un referendum è stato lanciato contro di esso.
La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP sostiene la proposta del Consiglio federale ed è convinta che un'eventuale esclusione della Svizzera dalla cooperazione Schengen/Dublino avrà un impatto negativo sul lavoro delle forze di polizia, con il conseguente indebolimento della sicurezza interna. La polizia dipende dallo scambio di informazioni con altre nazioni e dalla garanzia dell’accesso ai documenti necessari e alle informazioni utili alle indagini. Per esempio, l'accesso al Sistema d'Informazione Schengen (SIS II) e al Sistema d'Informazione Visti (VIS). L'esclusione da queste cooperazioni costituisce un ostacolo al lavoro di polizia, facendolo regredire e indebolisce la nostra sicurezza. L'inclusione della polizia svizzera nella cooperazione Schengen/Dublino favorisce un lavoro professionale, efficiente e internazionale.
Siamo convinti che l'espansione e il mantenimento di Frontex miglioreranno la cooperazione di polizia transfrontaliera e continueranno a garantire maggiore sicurezza alla Svizzera.
2021
Comunicato stampa
FSFP – Il 2 giugno 2021 il Consiglio nazionale ha esaminato il dossier sull'armonizzazione delle pene e, in particolare, ha ripreso la questione dell'inasprimento delle pene previste dall'art. 285 CP.
La Federazione Svizzera Funzionari di Polizia FSFP accoglie con favore il fatto che i membri del Consiglio nazionale, con 134 voti a favore e 48 contrari, abbiano riconosciuto la necessità di assicurare una maggiore protezione all'insieme della autorità e dei funzionari. «Dopo più di dieci anni di lavoro, è
per noi un gran sollievo apprendere che il Consiglio nazionale intende soddisfare questa esigenza tanto importante per tutti i nostri colleghi», afferma Max Hofmann, Segretario generale della Federazione. E aggiunge: «D'ora in poi si potranno pronunciare pene più severe nei confronti di persone che minacciano o aggrediscono fisicamente agenti di polizia e altri funzionari nell'esercizio delle loro funzioni».
La FSFP ha appreso con soddisfazione che d'ora in poi sarà possibile infliggere una pena pecuniaria solo nei casi meno gravi. Per tutti gli altri atti di violenza sarà pertanto necessario pronunciare una pena privativa della libertà. «È importante sottolineare che chi minaccia o aggredisce fisicamente una o un agente di polizia attacca in modo concreto e diretto lo Stato. Ciò non può essere considerato un reato trascurabile e va punito con la necessaria severità», afferma Max Hofmann, sottolineando: «Ora dobbiamo continuare il nostro lavoro di lobbismo. Dobbiamo convincere anche il Consiglio degli Stati che questi adeguamenti sono assolutamente necessari affinché la giustizia disponga di uno strumento adeguato ai tempi e alla situazione attuale. Siamo fermamente convinti che l'applicazione corretta della nuova norma permetterà di conseguire migliori risultati che con la soluzione attuale».
FSFP – La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia sostiene la nuova base legale proposta dal Consiglio federale e dal Parlamento sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT).
Queste modifiche permetteranno alle autorità inquirenti di svolgere un lavoro di prevenzione per lottare contro il terrorismo. Le nuove misure sono uno strumento importante e complementare per la protezione della popolazione. Molte tragedie occorse negli anni passati hanno dimostrato che il terrorismo è di casa pure in Svizzera. Queste, forse, sarebbero state evitate con i mezzi necessari citati nel progetto di legge per lottare contro gli atti terroristici.
La FSFP è consapevole che la sicurezza assoluta non esiste. Negli ultimi anni in Svizzera, gli strumenti per lottare contro il terrorismo sono stati rinforzati prudentemente passo dopo passo. Le nuove misure di polizia completano questi strumenti sulla base degli incidenti avvenuti negli ultimi anni e della situazione attuale in materia di politica di sicurezza.
La polizia necessita di basi legali chiaramente definite per poter effettuare il suo lavoro in modo corretto e conforme alla legge. Ed è questo lo scopo della nuova modifica.
Statistica criminale di polizia (SCP): rapporto annuale 2020
Ulteriore calo dei reati – elevato sforzo per applicare le misure contro
il coronavirus
Nel 2020, il numero di reati contro il codice penale è ulteriormente diminuito in Svizzera, scendendo complessivamente di oltre il 2% rispetto all'anno precedente. Durante la situazione straordinaria dichiarata dal Consiglio federale per combattere la pandemia di COVID-19, il calo dei reati è stato del 21% nel periodo compreso tra metà marzo e metà giugno rispetto alla media registrata nel periodo corrispondente degli anni precedenti (2017-2019). Parallelamente, l'applicazione delle misure contro il coronavirus ha richiesto un grande sforzo da parte dei corpi di polizia.
Riassumendo l'anno 2020, Mark Burkhard, il nuovo presidente della CCPCS, dichiara: "È stato un anno movimentato e intenso per il panorama della polizia svizzera.". L'attuazione delle misure contro il coronavirus ha dato molto da fare ai corpi di polizia di tutta la Svizzera, richiedendo un importante dispiegamento di personale. "Questo sforzo, che di regola non appare come fattispecie penale in una statistica, non dovrebbe essere sottovalutato o trascurato.", ha continuato Burkhard. Ecco perché l'evoluzione della statistica criminale di polizia è ancora più rallegrante. Nel 2020, le autorità cantonali di polizia hanno rilevato 421'678 reati contro il codice penale segnalati all'Ufficio federale di statistica, in diminuzione del 2,4%. Il numero di reati registrati è quindi calato per l'ottava volta consecutiva.
Reati contro il patrimonio in continua diminuzione e furti con scasso al minimo storico
Nel 2020, il numero di reati contro il patrimonio, pari a 274'953 casi, è ulteriormente diminuito (-3,9%), registrando il valore più basso dall'introduzione della nuova SCP nel 2009. I furti con scasso sono al minimo storico. L'anno scorso, questi reati sono stati 24'010 (-14,1%) e sono fortemente diminuiti (-62%) in particolare nel settore privato, soprattutto durante la situazione straordinaria. "La pandemia di COVID-19 ha sicuramente contribuito a questa evoluzione. A causa dell'obbligo del telelavoro, infatti, la gente stava molto più in casa.", afferma Mark Burkhard.
Lieve aumento dei reati violenti e dei reati di violenza domestica
I reati violenti sono aumentati del 3% nel 2020. Per quanto riguarda soprattutto gli atti di violenza grave, si è registrato un aumento significativo dei casi (+8,9%), pari a 1668 denunce, rispetto all'anno precedente. Questa crescita è principalmente riconducibile all'aumento degli omicidi (compresi i tentati (+22,2%), delle violenze carnali (+5%) e delle lesioni gravi (+5%). Vi è anche stato un leggero incremento nel settore della violenza domestica. Nel 2020 sono stati registrati complessivamente 20'123 reati di questo tipo in Svizzera, ciò che corrisponde a un aumento del 2,3% (2019: 19'669). Nel settore della violenza domestica, c'è stato un aumento del 5% nel periodo compreso tra metà marzo e metà giugno rispetto alla media registrata nel periodo corrispondente degli anni precedenti (2017-2019). Il reato di "Violenza e minacce contro autorità e funzionari" ha stabilito un nuovo record. Nel 2020 sono state registrate 3514 denunce, pari ad un aumento dell'8,1% rispetto all'anno precedente, ovvero
il valore massimo dell’ultimo decennio.
Primo rilevamento dei dati della criminalità digitale
Tutti i reati commessi nel ciberspazio (rete di telecomunicazioni e Internet) sono stati registrati per la prima volta l'anno scorso sotto la voce criminalità digitale (anche nota come cibercriminalità). Non si tratta di una nuova forma di criminalità, bensì di reati con una componente digitale. Nel 2020 sono stati registrati complessivamente 24'389 reati di questo tipo. Gran parte di essi riguardava il settore della "cibercriminalità economica" (84,2%), seguita dai "ciberreati sessuali" (10,7%) e dalla "ciberlesione della reputazione e pratiche sleali" (5,1%). "Purtroppo, i criminali sfruttano sempre le insicurezze e le situazioni difficili per trarne profitto. Questo è il caso anche nel contesto attuale.", spiega Mark Burkhard. "I corpi svizzeri di polizia hanno già reagito tempestivamente al riguardo e diffuso specifici messaggi di prevenzione attraverso i loro canali. Inoltre, le forze di polizia utilizzano la loro rete specializzata di sostegno alle indagini nella lotta contro la criminalità informatica (NEDIK)". Ci sarebbero però ancora grandi sfide da affrontare nel settore della cibercriminalità. Da citare, per esempio, la mancanza di una base legale per disporre di una banca dati nazionale sulle inchieste in materia di ciberreati, le tensioni in seno alle risorse umane nei singoli corpi di polizia e le lunghe e complicate domande di assistenza giudiziaria che in parte rimangono senza risposta.
Per domande: inviare un'e-mail a Comunicazione CCPCS, media@kkpks.ch, o telefonare allo 031 512 87 25.
FSFP - La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia apprezza l'idea dell'E-ID e quindi l'utilizzo semplificato di determinati servizi Internet. Nell'era della digitalizzazione, tali passi sono inevitabili e giusti. La Svizzera non deve e non può permettersi di restare a guardare.
La FSFP vede un grosso ostacolo e l’unica ragione per il referendum nel fatto che la gestione viene commercializzata. La Federazione è del parere che il trattamento dei dati dell’ID elettronica debbano restare nelle mani dello Stato. Per motivi di sicurezza ma anche perché è chiaramente un compito sovrano. Si tratta di una questione di responsabilità statale e, in ultima analisi, di responsabilità.
Cosa succede se i dati degli utenti scompaiono, vengono rubati o cancellati dalle mani di aziende private? Chi se ne assumerà la responsabilità? La FSFP supporta appieno l'idea di base di un e-ID, ma a condizione che tali dati rimangano in possesso fisico dello Stato.
2020
Lucerna, 9.6.2020
FSFP – Nella sessione estiva del Consiglio degli Stati di oggi si è svolto il dibattito sulla revisione del diritto sanzionatorio del Codice Penale Svizzero CPS. Fra le altre cose, è stata anche discussa la necessità per la FSFP di sanzioni più severe per i delitti contro i funzionari e le forze dell'ordine.
La Federazione Svizzera dei funzionari di polizia è lieta dell'adozione del rapporto di minoranza Engler (GR) sulla revisione dell'articolo 285 del CPS. Anche se a prima vista la revisione può sembrare un dettaglio meramente giuridico, in futuro i tribunali potrebbero imporre pene più severe per gravi reati contro gli agenti di polizia. In particolare, se si tratta di violenza contro i funzionari o le autorità.
Nella pratica e nelle condanne decretate in passato è stato dimostrato che le multe hanno poco o nessun effetto. Nella sua decisione, il Consiglio degli Stati chiede che le gravi aggressioni fisiche contro gli agenti di polizia non siano più punite con pene pecuniarie, bensì con delle pene detentive. Oltre ad essere un atto dovuto, questa modifica avrebbe pure un effetto deterrente.
Ora questo dossier, importante per tutti gli agenti di polizia come per tutti gli altri funzionari pubblici, andrà al Consiglio nazionale per essere discusso e votato. In collaborazione con il Gruppo parlamentare per le questioni di polizia e di sicurezza, la FSFP farà tutto il possibile affinché lo stesso risultato possa essere raggiunto anche in questo caso, con gli eventuali adeguamenti necessari. È davvero giunto il momento di adattare questa legge obsoleta, che non è più al passo con la situazione reale.
In seguito, se anche il Consiglio nazionale seguirà questa tesi, i tribunali dovranno punire questi reati con un nuovo strumento e quindi attuare le nuove disposizioni. Oppure, co2101 IT Medienmitteilung_VSPB zur E-ID.pdf200609 IT Medienmitteilung_Revision Artikel 285 StGB final.pdfme ha giustamente affermato la consigliera federale Karin Keller-Sutter: "avere il coraggio di applicare".
La FSFP continuerà in ogni caso a seguire questo dossier per garantire che le leggi atte a combattere la violenza contro gli agenti di polizia siano applicate in modo coerente anche in futuro. È assurdo che le persone che hanno il mandato di proteggere la popolazione diventino esse stesse vittime. Soprattutto nello svolgimento del loro lavoro.
Per ulteriori informazioni:
Italiano e francese: Max Hofmann, Segretario generale FSFP, Tel. 076 381 44 64 (Foto / Hans Peter Blunier)
Tedesco: Johanna Bundi Ryser, Presidente FSFP, Tel. 079 609 50 90 (Foto / Rolf Weiss)
Lucerna, 23 gennaio 2020
FSFP – Le proteste del 22 gennaio nel corso di una manifestazione autorizzata anti-WEF a Zurigo, dimostrano che la violenza contro la polizia fa purtroppo parte della vita di tutti i giorni. “Non possiamo accettare che le nostre poliziotte e poliziotti siano gravemente feriti mentre fanno il loro lavoro e cioè nell’intento di proteggere la popolazione”, ha dichiarato la Presidente della FSFP Johanna Bundi Ryser. Le colleghe e i colleghi sono sempre più ostacolati o addirittura feriti durante il loro lavoro. Nel corso delle giornate del World Economic Forum la polizia è particolarmente sollecitata. Già gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul loro lavoro e non è per niente ammissibile che possano venir attaccati personalmente o fisicamente, che sia prima, durante o dopo il WEF. La gravità delle ferite riportate dai poliziotti evidenziano quanto i partecipanti alla manifestazione fossero inclini alla violenza.
La FSFP chiede nuovamente ai politici di punire severamente gli autori, rendendoli responsabili. Le poliziotte e i poliziotti non devono essere ostacolati, né tantomeno feriti, mentre esercitano la loro professione. L’inerzia della politica mette in serio pericolo la loro sicurezza. È da più di dieci anni che la FSFP si batte per ottenere più diritti e sicurezza per gli agenti di polizia. “È tempo di mettere le parole in atto, prima che muoia un poliziotto”, ha affermato la Presidente.
Le manifestazioni o le proteste esistono per manifestare le opinioni, non di certo per attaccare le altre persone. Durante il loro svolgimento, le poliziotte e i poliziotti hanno il compito di garantire la sicurezza delle persone che vi partecipano. I dimostranti caotici approfittano di questi eventi per sfogare la loro aggressività personale e ciò è fondamentalmente sbagliato. Esprimere le proprie opinioni è un diritto, altrettanto come decidere che gli autori di violenze contro la polizia vengano puniti con la massima severità.
La FSFP augura ai suoi colleghi di ristabilirsi al più presto, nonché una pronta guarigione dopo le serie ferite riportate nel corso della manifestazione anti-WEF a Zurigo.
2019
Lucerna, 15 ottobre 2019
FSFP – Una poliziotta è stata investita il 14 ottobre a Winterthur e gravemente ferita. Una sua collega è stata in grado di evitare l'investimento e mettersi in salvo e ha poi sparato un colpo al veicolo della fuga. Il colpevole, che ha forzato il blocco stradale con un'auto rubata, è stato spinto fuori strada e fermato dopo un inseguimento. “La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP è scioccata e profondamente preoccupata per la collega ferita", sottolinea la presidente della FSFP Johanna Bundi Ryser, che chiede una punizione esemplare per questo atto brutale e riprovevole.
"Tutti gli agenti di polizia di Zurigo sono in pensiero per la colleghe, perché avrebbe potuto capitare a chiunque", sottolinea Bundi Ryser, sollecitando e ribadendo il fatto che i casi di violenza deliberata contro i funzionari pubblici non solo sono in continuo aumento, ma stanno anche diventando sempre più brutali. "La violenza contro gli agenti di polizia non deve essere tollerata in nessuna circostanza. Per questo motivo è del tutto inaccettabile che i rappresentanti politici non abbiano il coraggio di aumentare finalmente la pena per la violenza contro le autorità e i funzionari pubblici. La FSFP spera che la collega ferita si riprenda da questo brutale attacco senza conseguenze permanenti e che il colpevole sia punito severamente.
Dal 2009, la FSFP ha invitato i politici a fare finalmente qualcosa per far fronte alla crescente violenza contro le autorità e i funzionari pubblici. Nel 2016, i due consiglieri nazionali Bernhard Guhl (PDS) e Marco Romano (PPD) hanno presentato due iniziative parlamentari che chiedono un inasprimento della pena ai sensi dell'articolo 285 del codice penale. Nel febbraio 2018, i membri della Commissione Affari Giuridici del Consiglio Nazionale hanno concordato e votato, con 20 voti contro 5, a favore dell'inasprimento delle due iniziative identiche. Da allora, tuttavia, questo dossier si trova incomprensibilmente in uno stato di stallo! "E' imperativo che i politici diventino consapevoli delle loro responsabilità e si occupino anche delle proposte. Gli agenti di polizia feriti o addirittura morti non possono garantire la sicurezza. Come datori di lavoro, ci aspettiamo che lo Stato adempia finalmente al suo dovere», sottolinea Johanna Bundi Ryser
Lucerna, 22 marzo 2019
FSFP – Il prossimo 19 maggio, voteremo sulla trasposizione nel diritto svizzero di una modifica della direttiva UE sulle armi. Sono state generate grandi emozioni in vista di questa votazione; anche tra le poliziotte e i poliziotti le opinioni sono molto disparate. Proprio per questo motivo, nella sua sessione del 20 marzo 2019, l’Ufficio Esecutivo della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP ha deciso di lasciare ai propri membri la libertà di voto. “Già l’anno scorso è diventata una questione carica di emozioni quando la FSFP ha commentato la direttiva UE sulle armi”, ha dichiarato la Presidente della FSFP Johanna Bundi Ryser, rimarcando: “Non ci facciamo strumentalizzare da sinistra o da destra e non diamo ai nostri oltre 26'000 membri una raccomandazione di voto”.
Nel 2013, l’Unione Europea (UE) ha deciso di rafforzare la propria legislazione in materia di armi. Se la Svizzera, che ha tempo fino al 31 maggio 2019, non adotterà nella propria legislazione questo adeguamento, partirà automaticamente la procedura per fare cadere i due Accordi tra la Svizzera e gli Stati che partecipano a Schengen e Dublino, a meno che, entro 90 giorni, il Comitato misto, dove sono rappresentati Svizzera, Commissione europea e tutti gli Stati membri dell’UE, non decida all’unanimità di continuare la cooperazione. Tuttavia, secondo un recente rapporto pubblicato sulla Basler Zeitung, la nuova dirigente del Dipartimento federale di giustizia e polizia, la Consigliera federale Karin Keller-Sutter, esclude questa eventualità.
L’esclusione dagli Accordi di Schengen/Dublino comporta delle conseguenze per la sicurezza
In caso di un No del popolo sovrano e nessun accordo raggiunto dal Comitato misto Schengen e Dublino, l’adesione scadrà a fine novembre 2019. “Per questi accordi, la FSFP si è sempre data molto da fare. Se dovessimo esserne privati, da lì in poi ci ritroveremo praticamente ciechi”, ha indicato la Presidente della FSFP. In effetti, se esclusi, la polizia e le guardie di confine non avrebbero più accesso ai sistemi d’informazione e di ricerca di Schengen e Dublino. Solo il Sistema di Informazione Schengen (SIS) viene consultato fino a 430’000 volte il giorno per controlli di frontiera, negli aeroporti o all’interno del nostro paese. L’anno scorso, in Svizzera e all’estero, sono stati conseguiti circa 19'000 risultati positivi di segnalazioni. “Questi strumenti sono indispensabili per i nostri colleghi”, precisa la Presidente della FSFP, ribadendo: “l’Ufficio Esecutivo della FSFP rispetta la libertà di espressione di ogni agente di polizia. Comunque, dopo una solida analisi, giungerebbero tutti alla conclusione che un’esclusione da questi accordi provocherebbe gravi conseguenze per la sicurezza”.
2018
Lucerna, 9 novembre 2018
FSFP – Il 25 novembre 2018 il popolo svizzero voterà la modifica del 16 marzo 2018 della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA). Si tratta anche della base giuridica per il controllo delle persone assicurate, per le quali la battaglia elettorale è in pieno svolgimento. La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP ha esaminato in dettaglio questa proposta. "Nella nostra analisi, abbiamo concluso di non volere combattere la legge, ma di dovere porre alcune domande critiche", dice la presidente della FSFP Johanna Bundi Ryser. La Federazione ha affrontato tali questioni in occasione del lancio ufficiale della campagna elettorale sulla modifica della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA) il 21 settembre, alla quale la FSFP non è stato invitata. "Studieremo le disposizioni con molta attenzione e le metteremo in discussione in modo critico", sottolinea la presidente della FSFP. Si pensi, ad esempio, ai requisiti relativi alla formazione e al perfezionamento degli investigatori sociali: "Chi decide sull'equivalenza della formazione e quali sono gli standard richiesti?”
Da molti anni le compagnie di assicurazione conducono indagini per scoprire casi di frode tra gli assicurati. Uno strumento per fare questo è la sorveglianza da parte dei cosiddetti detective assicurativi. Si noti che finora il Tribunale federale ha sempre approvato la procedura esistente. Fino al 2016, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha stabilito che alla Svizzera mancava la base giuridica per il monitoraggio. In seguito, le compagnie di assicurazione e successivamente anche gli uffici AI hanno cessato queste sorveglianze, chiedendo però una base giuridica. Il Consiglio federale e il Parlamento si sono messi al lavoro senza indugio e hanno approvato una legge che consente di controllare i sospetti abusi delle casse sociali. Essa specifica le condizioni di tale monitoraggio, nonché i mezzi e la durata massima. "Quando sappiamo quanto tempo ci vuole alle autorità del perseguimento penale per ottenere delle modifiche legislative utili al loro lavoro, non possiamo che essere molto sorpresi dalla rapidità con cui è stara creata la nuova base giuridica ", ha detto Johanna Bundi Ryser, che chiede affinché le preoccupazioni delle autorità di polizia siano trattate in futuro in modo equo a favore della migliore lotta possibile contro la criminalità.
Lucerna, 28 giugno 2018
FSFP – Il 28 e 29 giugno, all’incirca 250 agenti di polizia provenienti da tutta la Svizzera si sono riuniti in occasione della 94a Assemblea dei delegati della Federazione Svizzera Funzionari di Polizia FSFP. La Presidente in carica Johanna Bundi Ryser è stata riconfermata all’unanimità per un nuovo mandato. Il primo giorno ha visto altresì l’elezione del ticinese Michele Sussigan e del solettese Roger Huber quali nuovi membri dell’Ufficio Esecutivo. Durante la giornata a tema del 29 giugno, le poliziotte e i poliziotti hanno discusso i loro punti di vista con personalità di spicco e altri ospiti provenienti dai settori di polizia e politica in materia di prevenzione dello stress.
Inoltre, nel corso di questa giornata a tema, la FSFP è stata incoraggiata a proseguire il percorso intrapreso nell’ambito della prevenzione dello stress; per questo ci vuole l’iniziativa di poliziotti, corpi di polizia e sindacati professionali. Al fine di chiarire e riassumere l’argomento, la Presidente Johanna Bundi Ryser ha presentato uno schema intitolatoa «Insieme per una sicurezza sana». «Crediamo che questo schema definisca i tre attori principali che devono confrontarsi con questo problema di salute:
il poliziotto e la poliziotta, il datore di lavoro e la FSFP», ha dichiarato la Presidente della FSFP, sottolineando: «Tutti devono essere consapevoli delle proprie responsabilità e dei propri doveri.»
Per gli agenti di polizia, questo significa prendere coscienza degli effetti causati dallo stress, assumendosi le proprie responsabilità. Nel contempo, il datore di lavoro deve essere consapevole del proprio obbligo di assistenza e saper mettere in discussione le proprie qualità di leadership.
La FSFP sente di dover promuovere l’opportunità d’includere il tema nella formazione di base e continua proponendo, possibilmente, le proprie offerte ai membri. «Faremo la nostra parte e vi guideremo attraverso proposte attuali, informazioni, idee e obiettivi da raggiungere», ha precisato ai delegati la Presidente della FSFP Johanna Bundi Ryser. La FSFP prende molto sul serio la prevenzione dello stress e sollecita tutti a preoccuparsene perché riguarda la salute di tutti coloro che quotidianamente lavorano per la sicurezza del nostro paese. Le poliziotte e i poliziotti richiedono e meritano l’apprezzamento dei loro datori di lavoro e dei politici.

2017
Lucerna, 27 febbraio 2017
FSFP – Lo scorso fine settimana vi è stata una vera e propria ondata di violenza contro gli agenti di polizia la Svizzera. Attorno alla Reitschule ci sono stati ripetuti violenti scontri con dieci poliziotti feriti. Anche a Basilea e a Monthey (VS) agenti di polizia sono stati attaccati. A Monthey un agente della polizia comunale ha dovuto essere trasportato all’ospedale con gravi ferite da taglio. "E 'stato un week-end nero per gli agenti di polizia", ha detto Johanna Bundi Ryser, presidente della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP, e ha sottolineato: "Questo non può essere semplicemente accettato. Chi non agisce ora, solidarizza con gli autori!"
Oltre alle rivolte alla Reitschule di Berna si sono verificati eccessi inaccettabili di violenza contro gli agenti di polizia anche in altre parti della Svizzera. Nella notte di domenica, la polizia cantonale di Basilea è dovuta intervenire città per diversi scontri violenti. Qui, una poliziotta e un poliziotto sono rimasti feriti. A Monthey (VS) nel corso di un evento di carnevale circa 15 persone hanno attaccato le forze di polizia intervenute. Un agente di polizia è rimasto ferito da schegge di vetro in faccia e ha dovuto trascorrere la notte in ospedale. Per fortuna ora è fuori pericolo. "Auguriamo a tutti gli agenti di polizia feriti una pronta guarigione", ha detto la presidente FSFP Johanna Bundi Ryser e ha sottolineato: "Questi attacchi dimostrano chiaramente che le sanzioni attualmente in vigore non scoraggiano gli autori. E 'giunto il momento per una linea più dura!"
La politica vuole e deve agire
Negli ultimi mesi, sono state presentate una serie di iniziative politiche per punire più duramente la violenza e le minacce contro le autorità e i funzionari. Quello che la FSFP ha già chiesto nel 2009 con una petizione, ora sembra finalmente essere arrivato il momento della politica. "Ora è da vedere se la politica l’ha preso sul serio, o se era solo di facciata" dice la presidente FSFP per quanto riguarda gli interventi di alcuni politici che hanno chiaramente condannato gli incidenti a Berna in questi ultimi giorni. La più grande possibilità per un accordo politico per la FSFP è per le due iniziative parlamentari dei consigli nazionali Marco Romano (PPD) e Bernhard Guhl (PBD). Le iniziative chiedono che gli attacchi contro i funzionari abbiano una pena minima detentiva di 3 giorni. Inoltre, ai tribunali dovrebbe essere data la possibilità di raddoppiare la pena massima per un caso specifico qualificato quale recidiva. "Siamo convinti che questo inasprimento sia significativo e di supporto”, sottolinea Johanna Bundi Ryser e aggiunge: "Ora, queste iniziative devono essere trattati immediatamente e messi all'ordine del giorno."
Lucerna, 23 febbraio 2017
FSFP – Il 22 febbraio, la polizia cantonale di Berna ha dovuto evacuare un edificio occupato. I poliziotti sono stati deliberatamente presi di mira da lancio di oggetti diversi e da fuochi d'artificio. 5 poliziotti sono stati feriti e hanno dovuto essere visitati da un medico. In entrambi i casi, vi è il sospetto di un trauma all’udito. "La brutalità con cui gli occupanti hanno attaccato la polizia è assolutamente inaccettabile", ha detto Johanna Bundi Ryser, presidente della Federazione svizzera dei funzionari di polizia FSFP. E ha aggiunto: "Sembra che gli abusivi hanno meticolosamente preparato i loro attacchi. Pertanto, essi devono essere puniti di conseguenza!"
E se ciò non bastasse, a Berna, la stessa sera, circa 300 persone per lo più mascherati, partiti dalla Reitschule verso la Länggassstrasse hanno commesso danni materiali importanti.
Se i politici vogliono agire è ora il momento di farlo!
La presidente della FSFP ritiene che questi gravi incidenti incoraggeranno i politici a seguire il sentiero segnato. Infatti, ai primi di settembre 2016, il parlamento cantonale bernese ha incaricato il Consiglio di Stato di presentare un'iniziativa cantonale al governo federale per punire più severamente la violenza e le minacce contro le autorità e i funzionari. Lo scorso dicembre, ci sono state altre due iniziative parlamentari del consigliere nazionale nazionale Marco Romano (PPD) e Bernhard Guhl (PBD), che richiedono delle pene minime chiare. "Dopo gli ultimi attacchi, si può dire che coloro che si oppongono chiudono gli occhi davanti a un problema serio", ha sottolineato Johanna Bundi Ryser. E afferma inoltre: "gli agenti di polizia feriti non possono garantire la sicurezza, la missione viene ripresa dai loro colleghi o non può più essere garantita."
Archiv
17.08.2016: VSPB fordert einheitliche Regelung für private Sicherheitsfirme
07.08.2016: VSPB fordert besseren Schutz bei Laserpointer-Attacken!
25.06.2016: Wildgewordener Mob verletzt 2 Polizisten in Basel
09.06.2016: Johanna Bundi Ryser ist neue Präsidentin des VSPB
30.05.2016: Vier Polizisten vor dem Fussball-Cupfinal verletzt!
15.05.2016: Wieder mehrere Polizisten verletzt
13.05.2016: 3 Polizisten bei Personenkontrolle verletzt
12.04.2016: Bevölkerung kann ein Zeichen setzen
23.03.2016: Online-Petition zur Verschärfung von Art. 285 StGB
06.03.2016: 11 Polizisten bei Angriffen mit Feuerwerkskörpern verletzt!
25.01.2016: Party, Demo oder Kontrolle – Polizisten wieder verletzt!
15.10.2015: Mob solidarisiert sich mit Dieben – 3 Polizisten verletzt!
30.09.2015: „Attacken werden heftiger und gefährlicher!“
24.06.2015: 14. Forum «Innere Sicherheit»®: «Innere Sicherheit 2.0: Social Media und Kriminalität»
06.03.2015: Es braucht Strafen mit Signalwirkung!
22.02.2015: Polizist mit Stange verletzt!
21.02.2015: Polizeiposten verwüstet und Polizist verletzt
17.12.2015: Der VSPB fordert nicht den Einsatz von Body-Cams
13.12.2014: Blinde Zerstörungswut: 7 verletzte Polizisten
23.10.2014: VSPB unterstützt die Einreichung des Postulats
29.09.2014: Brennende Barrikaden: Vier Polizisten verletzt!
18.08.2014: Fünf Polizisten nach Fussballspiel verletzt!
26.07.2014: Polizist bei Verkehrskontrolle verletzt!
08.07.2014: Es braucht Weitsicht und kein Gärtchendenken!
26.06.2014: Polizistinnen und Polizisten verabschieden Resolution / Resolution
26.06.2014: «Schwächt der Föderalismus die Sicherheit?»
23.05.2014: Polizistinnen und Polizisten setzen in ihrer Freizeit ein Zeichen für Menschen mit geistiger Behinderung
24.03.2014: Polizeiliche Kriminalstatistik 2013
16.12.2013: Drei Polizisten vor Berner Reitschule verletzt
15.11.2013: 13. Forum «Innere Sicherheit»®: «Fünf Jahre Schengen: Mehr Sicherheit in der Schweiz?»
30.09.2013: Zwei Polizisten am Tessiner Hockey-Derby angegriffen
20.08.2013: VSPB begrüsst das Positionspapier der CVP
12.08.2013: VSPB verurteilt Angriffe mit Laserpointern gegen Polizisten
22.06.2013: Vermummte greifen Polizisten gezielt an
14.06.2013: VSPB unterstützt die Einreichung des Postulates „Rechtssicherheit bei Internetfahndung“
12.06.2013: VSPB begrüsst Entscheid der Genfer Regierung
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18.06.2010: Neues Bahnpolizeigesetz einstimmig angenommen, Verband Schweizerischer Polizeibeamter ist sehr erfreut
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10./11.06.2010: Berichterstattung über die 90. Delegiertenversammlung vom 10./11. Juni 2010 in Luzern und Medienspiegel
11.06.2010: Polizist bei Verhaftung mit Messer schwer verletzt!
12.03.2010: Neue Parlamentarische Gruppe für Polizei- und Sicherheitsfragen gegründet
12.03.2010: Für den Polizeibeamtenverband ist der Nationalratsentscheid unverständlich
09.03.2010: Erneut Polizisten im Dienst angegriffen
10.02.2010: VSPB verlangt hartes Durchgreifen bei Gewalt gegen die Polizei
22.01.2010: Jetzt reichts! - VSPB fordert: «Stockt endlich die Polizeikorps auf!»
11.12.2009: Polizeibeamtenverband zeigt den Eidgenössischen Räten die Rote Karte
04.12.2009: Polizeibeamtenverband ist enttäuscht über die Haltung des Ständerats
10.11.2009: Der Nationalrat hat gute Arbeit geleistet
06.11.2009: Medienmitteilung Forum "Innere Sicherheit"® 2009
03.11.2009: Petition STOPP DER GEWALT GEGEN DIE POLIZEI / Polizeibeamte fordern politische Diskussion
Beilagen: Medienkonferenz; Referenten; Speak VP Buttauer; Speak GS Hofmann; Petition; Statistik
27.10.2009: Vorschau 11. Forum "Innere Sicherheit"®: Gewalt gegen die Polizei = Gewalt gegen den Staat
09.09.2009: Der Polizeibeamtenverband sagt: "Genug der Gewalt gegen die Polizei!"
13.08.2009: Polizeibeamtenverband fordert Antworten zum Fall Zofingen
31.07.2009: Verfahrenseinstellung gegen Securitas enttäuscht Polizeibeamtenverband
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27.04.2009: Milde Urteile sind ein Schlag ins Gesicht der Polizei
20.03.2009: Grosse Genugtuung über die Rückweisung der Bahnreform 2 durch den Nationalrat
28.01.2009: Der VSPB ist gegen die Eingliederung der Nachrichtendienste ins VBS
11.11.2008: Lehrerschaft und Polizei sagen ja zum Betäubungsmittelgesetz
31.10.2008: VSPB-Forum Innere Sicherheit: Experten äussern sich zur urbanen Gewalt
22.09.2008: Privatisierung der Bahnpolizei / Bestürzung nach dem Entscheid des Ständerats
12.09.2008: "Polizeiarbeit ist und bleibt service public" / Resolution