Assemblea dei delegati
L’Assemblea dei delegati AD è l’organo supremo della FSFP e si riunisce ogni due anni grazie all'organizzazione da parte di una delle nostre 59 sezioni o dal Segretariato federativo.
All’Assemblea dei delegati partecipano tra i 250 e i 300 rappresentanti delle nostre 59 sezioni (delegati, membri onorari e altri soci della FSFP), così come numerosi ospiti del mondo della politica, dell’economia e leader sindacali.

L'Assemblea dei delegati FSFP si è svolta a Zurigo-Kloten il 23 e 24 giugno 2022
Ciack si gira: la polizia e le riprese video
Al momento, tutti si sentono chiamati a filmare tutte le situazioni della vita e a rendere pubblici i video senza preoccuparsi se questo è permesso. Ma cosa possono fare gli agenti di polizia se vengono filmati durante le operazioni? È legale e dove sono i limiti? Va da sé che questa situazione è sgradevole.
Nella giornata tematica dell'assemblea dei delegati FSFP 2022, esploreremo, tra le altre cose, la misura in cui i colleghi possono proteggersi, cosa appartiene alla responsabilità del datore di lavoro in termini di dovere di cura e quanto si estende il braccio della legge quando si tratta di protezione personale. Inoltre vengono discussi gli strumenti che possono essere utilizzati in alcune circostanze e che possono essere utili quando si ha a che fare con persone che filmano le operazioni di polizia.
Foto dell'Assemblea dei delegati
Christian Scherf, Direttore esecutivo Axon Public Safety Germany SE

Da alcuni anni, le bodycam fanno parte dell' equigaggiamento di base degli agenti di polizia in molti Paesi. L’introduzione si basa su varie motivazioni. In molti Paesi europei, gli attacchi contro gli agenti di polizia sono in costante aumento e si stanno cercando soluzioni per fermare questa tendenza. Le bodycam possono avere un effetto di de-escalation sulle controparti aggressive e fornire ulteriori prove. Questo è già lo standard in molte operazioni di polizia in tutto il mondo. Inoltre, lo sviluppo tecnico può anche garantire una maggiore sicurezza attraverso connessioni in tempo reale.
La loro introduzione pone sfide tecniche e tattiche che devono essere affrontate in fase di progettazione e formazione.
Questa breve presentazione intende fornire una panoramica degli scenari di utilizzo della bodycam in varie autorità di polizia, le storie di successo degli utenti e le attuali possibilità tecniche.
Peter Smets, Presidente European Federation of Police Unions EU.Pol, Vice-Presidente
regionale VSOA-SLFP, Polizia Belgio

Noi della Federazione europea dei sindacati di polizia riteniamo che debba essere possibile filmare un agente in servizio. Del resto, facciamo parte della società pubblica. D’altro canto, però, è imperativo che ciascun agente senta di poter svolgere il proprio lavoro in totale serenità. I regolamenti dovrebbero indicare nel dettaglio le circostanze in cui tale pratica è ammissibile. In certi momenti, le riprese non devono essere possibili, specie se riguardano situazioni pericolose o se ledono la privacy dell’agente e/o del civile coinvolto (ad es. in caso di arresto). Eventuali filmati inerenti a circostanze specifiche possono essere utilizzati in tribunale, ma non possono essere pubblicati per altre forme di comunicazione.
A nostro avviso, le riprese in sé non sono un problema, di sicuro non per la maggior parte degli agenti che si impegnano a svolgere il proprio lavoro in maniera corretta. Il problema, semmai, è cosa accade ai filmati in un secondo momento. La loro diffusione non autorizzata deve essere punibile e perseguibile per legge. Se il filmato mostra un uso illegale della forza, va trattato come una prova a tutti gli effetti e consegnato a un tribunale nell’ambito di un procedimento giudiziario. Spesso, però, clip e filmati vengono pubblicati illegalmente dai media e usati a fini propagandistici contro le istituzioni governative, senza raccontare una storia completa. Ecco perché, oltre a fare ricorso a strategie di comunicazione migliori, le forze di polizia dovrebbero utilizzare i propri filmati per fornire un quadro completo. A tal fine, dovrebbero avvalersi di attrezzature più moderne. In questo modo sarebbe possibile mostrare appieno cosa succede durante un intervento della polizia.
Mark Burkhard, Presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS) e Comandante polizia Basilea Campagna

Ovunque si vada oggigiorno, c’è una telecamera in funzione e ci sono lettori-reporter ad ogni angolo. Spesse volte, arrivano sulla scena prima della polizia. Gli agenti di polizia non solo lavorano in pubblico, ma spesso sono anche ripresi dalle telecamere. Pertanto, per noi membri della CCPCS, la protezione dei nostri dipendenti deve essere un aspetto prioritario. Dobbiamo adoperarci per garantire che i loro diritti personali, compreso il diritto alla propria immagine, siano salvaguardati e che possano farli rispettare legalmente, se necessario. Nella società di oggi, gli agenti di polizia devono sopportare le registrazioni di foto e video.
Tuttavia, ci devono essere limiti ben chiari. Dal mio punto di vista, è importante che tutti gli agenti di polizia ricevano protezione legale in caso di violazione dei loro diritti personali. Tuttavia, gli agenti di polizia non sono solo davanti alla telecamera. Recentemente, sono sempre più spesso dietro, il che significa che indossano loro stessi una bodycam. Fondamentalmente, vedo di buon occhio l’uso delle bodycam. Queste documentano situazioni sensibili per eventuali procedimenti penali successivi e quindi servono anche a proteggere i nostri dipendenti. Come dimostra l’esperienza dall’estero, le bodycam hanno spesso un effetto di de-escalation e possono impedire l’uso della forza contro gli agenti di polizia. Occorre però valutare con attenzione quando ha senso utilizzarle. Negli agglomerati urbani o in situazioni difficili in cui i soccorritori vengono attaccati, è certamente più appropriato che nelle aree rurali.
Andrea Pagani, Procuratore Generale Canton Ticino

Nella società contemporanea non vi sono più remore a denunciare chi porta la divisa per un asserito comportamento penalmente rilevante. Negli ultimi 15 anni in Ticino sono stati denunciati ben 799 poliziotti. Di condanne ne sono state pronunciate 42. Questo significa che nel 95 % dei casi le denunce cadono nel vuoto. I corpi di Polizia, di conseguenza, sono sani. Una denuncia, tuttavia, impone l’avvio di un’istruttoria per ricostruire i fatti. La giurisprudenza non permette di trattare questi procedimenti penali con superficialità. Secondo il Tribunale federale la persona che pretende di essere stata trattata in modo degradante da un funzionario di polizia ha diritto ad un’inchiesta effettiva e approfondita. Occorre di conseguenza interrogare il denunciante, gli imputati, eventuali testimoni e, talvolta, ci si deve affidare ad un perito. I tempi di un’inchiesta possono quindi dilatarsi parecchio senza contare la possibilità di reclami e ricorsi. Nel frattempo ad un agente di polizia sono spesso preclusi i concorsi per accedere ad altre mansioni ed eventualmente per fare carriera. Ebbene, grazie alla tecnologia il procedimento penale può beneficiare di un’accelerazione. Grazie alle bodycam la ricostruzione dei fatti sarebbe agevolata. Un filmato potrebbe subito restituire quanto è successo senza possibilità di mettere in dubbio l’accaduto.
Lena Scheurer, Avvocata Bracher & Partner

Test pilota e di prova hanno dimostrato che le bodycam possono essere uno strumento utile per gli agenti di polizia, specialmente durante il servizio di pattuglia e nei controlli personali. Un ulteriore vantaggio viene dal fatto che le registrazioni di immagini e suoni delle videocamere possono essere utilizzate in qualsiasi procedimento penale. Finora, si è prestata poca attenzione alle conseguenze del diritto del lavoro che l’uso delle bodycam può avere per gli agenti di polizia. Dal punto di vista del diritto del lavoro, l’istituzione di un sistema di monitoraggio o controllo è consentita solo se è necessaria per il monitoraggio della sicurezza o delle prestazioni dei dipendenti. In questo contesto, la punizione della cattiva condotta da parte degli agenti di polizia per mezzo di bodycam sembra discutibile. A tutto ciò si aggiunge il fatto che gli agenti di polizia non sono solo dietro, ma anche involontariamente davanti alla telecamera in occasione di eventi importanti. Nel caso di registrazioni video non autorizzate da parte di partecipanti o terzi a eventi di massa, i diritti personali degli agenti di polizia sono regolarmente calpestati. Se i filmati appaiono anche non pixelati su Internet, sorgono domande legittime sul dovere di diligenza del datore di lavoro. Sta di fatto che i dipendenti si ritrovano in tribunale come privati al più tardi quando fanno valere i loro diritti personali.
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